La parola incubo deriva dal latino incubus , (incubare…giacere sopra).
In passato infatti secondo credenze popolari l’incubo aveva le sembianze di un essere mistico che durante le ore notturne si sdraiava sul dormiente (considerato per lo più di sesso femminile,con il quale aveva rapporti sessuali), da cui traeva energia e nutrimento, rendendolo privo di forze o nel peggiore dei casi uccidendolo.
Inoltre leggenda vuole che fossero dei custodi dei tesori della terra, e per poter scoprire il luogo dei loro tesori,bisognava prima impadronirsi dei loro berretti a forma conica, e spingerli a confessare.
Oggi sappiamo però che gli incubi sono tutt’altro..
Per prima cosa bisogna fare una distinzione in tre gruppi: i post-traumatici, i REM, ed i non REM.
Gli incubi post traumatici hanno radici in avvenimenti reali,come traspare dal termine stesso, che abbiano lasciato la loro impronta psicologica- traumatica nell’individuo, ne sono un esempio le varie violenze…
Gli altri due posso essere dovuti a stress eccessivo, personalità instabile.
In particolare i non REM appaiono come i più reali poiché coinvolgono i sensi, ed appaiono come allucinazioni nelle quali sembra tutto reale…
Chiusa la breve parentesi, non credo sia vero che a nessuno capiti più di avere un incubo…me per prima.
Certo la preoccupazione dovrebbe assalirci se essi fossero troppo frequenti,perché ciò significherebbe un forte disagio sociale e psichico..
Essi sono infatti i segnali lanciati dalla nostra mente, che normalmente hanno una frequenza piuttosto bassa, ma incisiva li a dirci che evidentemente nella nostra vita qualcosa ci sta infastidendo a tal punto da fissarsi nei nostri sogni.
Poi anche qui ci sono categorie “più a rischio” o meglio maggiormente interessate dal fenomeno.
Lo sono ad esempio le persone più aperte e sensibili, i soggetti a rischio d’infarto con una vita frenetica, le persone che soffrono di schizofrenia, bambini,donne e anziani……
Il loro essere ricorrenti (considerati tali se si presentano una o più volte nell’arco di un mese)crea uno squilibrio di emotività rendendo volubili,suscettibili,ansiosi,ossessivi,chiusi nei rapporti con gli altri, riportando gravi ripercussioni sull’umore anche durante il giorno.
Quindi se è da un bel po’ che non hai incubi….probabilmente non è poi così grave!!!!
Come fai bene a ricordare non c’è peggior incubo della realtà e non posso che associarmi………
L’ideale sarebbe aprire un discorso piuttosto, sull’importanza di essi, e quanto attraverso questi sia possibile arrivare alla conoscenza del SE di cui giustamente parli.
Poiché se i nostri sogni sono lo specchio di desideri o allusioni ad un qualcosa che comunque non ci da tormento, i nostri incubi lo sono per i sentieri nascosti,ma nemmeno troppo, dei lati oscuri che vorremmo sopprimere, che altro non sono che paure da noi raggirate, o delle quali ignoriamo la presenza nella vita di tutti i giorni,ma che un nulla può richiamare alla mente.
Forse imparare a conoscerli ,sarebbe un primo passo verso i misteri che noi stessi conserviamo….
Il SE nascosto sotto l’IO . Consapevolezza e coscienza possono essere sinonimi, dei quali ci serviamo per definire il rapporto che intercorre tra le due figure di noi stessi.
Una legata all’esistenza l’altra all’essere.
Essere o esistere?!!!! Entrambe….già possiamo dire di possedere e poter far coesistere,le due possibilità , ma il viaggio a cui dovremmo andare incontro ci permetterà di accedere al se, solo attraverso zone remote e non certo strade non tortuose.
Se quindi un’ incubo ogni tanto sarà utile a farci acquisire più conoscenza di noi stessi ben venga ma…..
Permettimi di augurare ancora sogni d’oro a tutti e anche a te……..